(Italia Estera) - ROMA –All’Angelus il Papa stupisce il mondo. A sorpresa Giovanni Paolo II, che ha trascorso una notte tranquilla, è comparso dietro i vetri del decimo piano del Policlinico Gemelli, dove è ricoverato da giovedì mattina. Saluta e benedice. Il Papa con questo gesto imprevedibile sorprende tutti ancora una volta , nonostante il morbo di Parkinson che lo affligge da anni, nonostante l'intervento di tracheotomia al quale e' stato sottoposto tre giorni, fa nonostante la cannula che gli e' stata posizionata nella trachea per consentirgli di respirare meglio, nonostante i suoi 85 anni.
Questo accadeva mentre monsignor Leonardo Sandri recita a nome del papa l'Angelus in piazza San Pietro e poi legge a nome di Wojtyla. ''Continuate ad accompagnarmi con la vostra preghiera'' è l'inizio dell'Angelus, il primo in 26 anni di Pontificato che non vede Giovanni Paolo II recitarlo in prima persona. Il Papa si rivolge ancora una volta alla Vergine: ''A Maria, Madre della Chiesa, rinnovo il mio affidamento: Totus tuus!''. E monsignor Sandri, sostituto della Segreteria di Stato, subito precisa: ''Il Papa non ha sostituti, io leggero' oggi l'Angelus nel suo nome e per suo incarico''. Ed aggiunge: ''Leggero' le sue parole, quindi lui sara' qui con noi''.
Intorno alle 11,40 un gruppo di circa venti 'Papa boys' si e' radunato nel piazzale antistante l'ingresso del Gemelli. I ragazzi indossano dei cappellini con la scritta ''Solo la carita' salvera' il mondo'', citazione di San Luigi Orione. Hanno anche srotolato uno striscione in cui si legge: ''Santita' non mollare mai'', firmato da 'I giovani orionini e Papa boys'.
Sempre oggi il Pontefice ha ricevuto la visita del cardinale argentino Jorge Mejia. Mejia, in questi anni, si e' piu' volte pronunciato auspicando un atto di rinuncia al Pontificato da parte di Giovanni Paolo II, a causa del Parkinson che ne limiterebbe le capacita'. In particolare nel 2002, Mejia disse che una persona che non parla non puo' celebrare Messa e quindi nemmeno guidare la Chiesa. Il cardinale ha confermato questa sua opinione l'8 febbraio scorso affermando che la rinuncia al mandato pontificio e' prevista dal Diritto canonico.