(Italia Estera) - ROMA - Via libera della commissione Difesa del Senato al decreto sul rifinanziamento della missione militare in Iraq. Il testo e' stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza e il no dei senatori del centrosinistra. Il voto finale sul decreto legge che proroga la missione italiana al 30 giugno sara' espresso domani dall'assemblea di Palazzo Madama. La decisione e' stata presa dalla conferenza dei capigruppo.
''Abbandonare la missione in Iraq, proprio ora che la democrazia e la liberta' stanno vedendo la luce, significherebbe il tradimento delle speranze di milioni di iracheni per un futuro di pace, di liberta', di democrazia''. Tra gli applausi della maggioranza il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha concluso cosi' il suo intervento in Senato sulla proroga della missione 'Antica Babilonia'.
Il premier si e' rivolto all'opposizione accusandola di non ''avvertire il senso del realismo'' e di avere un atteggiamento ''incomprensibile''. Perché ''dire no al rifinanziamento equivale a dire si' al ritiro, contro la decione dell'Onu''. Da qui l'appello lanciato ai moderati del centrosinistra: ''Perche' coloro tra voi che non condividono la tesi dell'estremismo politico non trovano il coraggio di votare a favore dei nostri soldati e della nostra missione? Sarebbe un'azione coraggiosa e utile a tutto il Paese''.
Berlusconi ha anche proposto di onorare con una lapide i soldati italiani caduti in Iraq. ''Ho scritto al sindaco della nostra Capitale affinche' a Roma sia individuato un luogo dove collocare una lapide per ricordare questi eroi della liberta'''.
Le dichiarazioni di voto finali sulla proroga della missione italiana si terranno domani pomeriggio
''Il presidente del Consiglio e' stato abbastanza deludente. A fronte dell'affermazione 'e' tutto cambiato' Berlusconi non cambia nulla della politica estera italiana: mi sembra una contraddizione in termini''. E' il commento del presidente dei senatori Ds Gavino Angius all'intervento del premier in aula al Senato. ''Ci aspettavamo qualcosa di nuovo, di diverso, una serie di proposte, il rilancio di una iniziativa nello scenario mediorientale, in Europa. Le dichiarazioni di Berlusconi invece -aggiunge Angius- non tengono affatto conto delle grandi novita' intervenute, non solo in Iraq, ma anche la presa d'atto degli americani di riallacciare i rapporti con i paesi europei che non hanno partecipato alla guerra''.
''Visto gli aggettivi con cui sono soliti classificare i miei interventi, considero un grande successo che abbiano detto che il mio discorso e' stato solo deludente''. Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lasciando palazzo Madama risponde ai cronisti che gli chiedevano di commentare le affermazioni del centro sinistra secondo cui l'intervento del premier sarebbe stato deludente. I cronisti gli hanno chiesto anche quando avesse deciso di intervenire in aula al dibattito sul rifinanziamento della missione in Iraq e il premier ha risposto così: ''Questa mattina quando ho visto che Fini non poteva intervenire, ho deciso di intervenire io per il governo al dibattito sull'Iraq perche' serviva la presenza politica di un leader, oltre alla relazione tecnica del ministro Martino''.
Prodi, c'e'la corsa al ritiro, si dice sorpreso dal voto di Rutelli ma non piu' di tanto
Da Parigi Prodi dice:'E' difficile sostenere questo (dover restare in Iraq,ndr) quando c'e' una corsa al ritiro da parte di altri Paesi'. Il professore replica a Berlusconi. 'Il dibattito sul ritiro -aggiunge- e' appena scoppiato anche in Usa'. Sulla minoranza nella Fed che non ha votato il 'no' al rifinanziamento, Prodi sminuisce: 'Non e' una corrente ma un ramo dell'Ulivo, anzi un rametto'. E sul voto di Rutelli: 'Mi ha sorpreso un po', ma appartiene a una dialettica normale'.
Negli avvenimenti della giornata da registrare anche la dichiarazione di Fassino che afferma di aver subito un’ aggressione in tv da parte del premier . Il segretario dei Ds denuncia alla Vigilanza Rai la 'inqualificabile aggressione' in tv verso l'opposizione da parte di Berlusconi. La trasmissione 'incriminata' e' 'Conferenza stampa', che fa parte delle tribune parlamentari Rai. Fassino ha scritto al presidente della commissione di Vigilanza Rai, Claudio Petruccioli, chiedendo una valutazione da parte dell'organismo sul comportamento del presidente del Consiglio e dell'azienda del servizio pubblico.