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11 feb 2005UNA PRESENZA ILLEGALE NEL CGIE? LUCE O CHIAROSCURI?

cario(Italia Estera) - BUENOS AIRES - Negli ambienti vicini al CGIE si fa sempre piú spazio la notizia attendibile che uno dei consiglieri eletti lo scorso anno in Argentina sia da considerarsi “abusivo”, cioè illegale in termini di requisiti di legge per la cittadinanza, per cui, come conseguenza, previo accertamento dovrebbe essere sollevato dall’incarico.

 

Secondo le stesse fonti ufficiose, sarebbe stato il segretario amministrativo di questo organismo, lo zelante dottor Cardilli, sulla base delle segnalazioni del Console Generale d’Italia in Bahia Blanca, a renderlo noto in occasione dell’incontro della Commissione Stato-Regioni, avvenuta recentemente a Roma, al quale ha partecipato anche il membro del CGIE in tela di giudizio. Sembrerebbe che l’irregolarità derivi dal fatto che la sua richiesta di riconoscimento di cittadinanza italiana, per jus sanguinis, non sia sorretta legalmente e quindi valida, poiché non soddisfa i requisiti richiesti dalla Legge N. 91/1992.

In particolare, si tratta di un discendente di terza generazione, il cui bisnonno era di nazionalità austriaca e non italiana, nato prima del 1919 ed emigrato poi in Argentina.

 

Probabilmente si è consumato un equivoco di interpretazione del Patto di San Germano, in quanto pur esistendo in termini di legge la possibilità per i discendenti di cittadini austriaci, ma italiani di etnia, residenti nelle province che appartenevano all’Impero Asburgico, di ottenere il passaporto italiano, ciò vale, ma sempre e quando l’ascendente sia nato ed emigrato dopo il 1919 e non prima.

 

Nel caso in questione, si evince, pertanto, una grave responsabilità da parte di quei funzionari consolari dell’epoca che hanno rilasciato un passaporto italiano pur esistendo una verificabile situazione viziata d’illegalità già in prima istanza e probabilmente sfuggita alla loro attenzione. Il bisnonno, da cui si fa riferimento il diritto di cittadinanza infatti è nato prima del 1919. Alla luce di questa situazione, da una parte stupisce il “silenzio” delle istituzioni e dall’altra preoccupa fortemente la probabilità che si ricorra allo stratagemma dell’insabbiamento del caso.

Il rischio è che il tangibile temporeggiamento, da parte di coloro che dovrebbero risolvere il problema, non si trasformi in una scappatoia che consenta di sgattaiolare e

superare l’ostacolo, in chiave gattopardesca,  avallando un’irregolare situazione, e con l’intento che il fatto non trascenda in notizia  di pubblico dominio.

Molti si chiederanno se questo tentativo riuscirà o se, come auspicabile, l’onore alla ifesa della legalità trionferà su tutto e su tutte le manovre speculative delle

ragioni di potere e interessi di parte.

 

                                                                                                 Gaetano Cario

 

CONFERMATA LA POSIZIONE D’ILLEGALITA’ DELLA CITTADINANZA ITALIANA RICONOSCIUTA A FRANCISCO FABIAN NARDELLI,   CONSIGLIERE DEL COMITES DI BAHIA BLANCA E MEMBRO DEL CGIE PER L’ARGENTINA.

 

In base alle notizie sul problema di una “presenza illegale al CGIE?”, dovuta al possibile vizio di riconoscimento illegale della cittadinanza italiana attribuita

al consigliere di Bahia Blanca, Francisco Fabian Nardelli,  siamo entrati in contatto telefonico, martedì alle ore 13.00, con il Console Generale d’Italia in Bahia Blanca, per avere ragguagli e poter  verificare alla fonte la situazione del caso.

 

Alla nostra domanda: “Signor Console, come risulta agli archivi la situazione del consigliere del Cgie, Francisco Fabian Nardelli, riguardante la cittadinanza italiana che gli è stata riconosciuta?

Risposta del Console Generale: “Per quanto risulta dagli accertamenti

realizzati il Signor Francisco Fabian Nardelli non è da considerarsi cittadino italiano, come richiede la legge in termini di requisiti da soddisfare. Pertanto, dopo questa realtà emersa, dovrebbe essere sollevato dall’incarico di Consigliere del Comites di Bahia Blanca e membro del CGIE”.

Una chiara affermazione, quella del Sig. Console Generale, che non lascia

spazi a dubbi sulla posizione di Nardelli.

 

Per coloro che intendono comunicare direttamente  con il Consolato

Generale d’Italia in Bahia Blanca,

possono farlo ai numeri: 0054. 291. 454.5140 / 451.6091/ 454.4731/ Fax:

455.1633

 

Alberto Di Grisostomo in un suo intervento indirizzato a Gaetano Cario così commenta la questione

 

Caro Gaetano,

Grazie ancora per l´invio dei tuoi articoli che trovo sempre molto interessanti e diretti al roblema, senza i soliti tergiversamenti......

l problema sollevato dal Ministro Torquato Cardilli con il quale ho avuto il privilegio di collaborare ai tempi della Tanzania (fortunatamente il CGIE si puo´avvalere non solo della professionalita´del predetto bensi´della determinazione e coraggio a perseguire situazioni non chiare in senso generale, affinche´il tutto sia riportato nella normalita´), no fa altro che porre il dito in una piaga incancrenita da leggi, leggine,revisioni etc ormai superate e che dovrebbero essere riviste alla stessa stregua di quanto avviene in Spagna  un Paese, diciamo , con simili anologie del nostro .

 

Gli spagnoli,in poche parole, basta leggere la Legge sulla Cittadinanza, per rendersi conto che danno un importanza ben piu´seria e reale al problema ,evitando cosi´concessioni anche a discendenti ce risalgono perfino al 1700!!!!(va bene la cittadinanza diretta per i figli mentre per i nipoi gli interessati dovranno rientrare in Spagna e risiedervi per un anno, pagando tase etc...).:noi concediamo con inusistata leggerezza LA CITTADINANZA a pérsone che dell´Italia,  al limite, conoscono Totti, Maldini , Vieri etc...., ma che richiedono il passaporto per recarsi negli USA oppure in Inghilterra, o magari in Germaniaper fare i gelatai!!!!.Evviva

 

Il problema relativo al Signor Nardelli, al quale era stata concessa la cittadinanza,  non puo´assolutamente essere imputato ai colleghi del Consolato di Bahia Blanca che, a quel tempo , hanno ritenuto applicare la legge, sinceramente poco chiara e confusa. Da non dimenticare infine che il caos che regna nei Consolati , in particolar modo ,argentini  brasiliani, i cui organici  non sono assolutamente in grado di opporsi ad una mole di lavoro che li sovrasta da anni e che finisce per renderli obsoleti....

LAST BUT NOT LEAST !!!!!!   le prossime elezioni politiche del 2006......con quali mezzi il nostro governo intendera´affrontarle? Con i soliti tagli?con le solite pontificazioni.....,oppure assumendo il solito esercito di impiegati locali con tutti i limiti e misure di sicurezza che ne conseguono ....!!!,addossando poi le colpe al Ministero degli Affari Esteri !!! che  dovrebbe riassumere il ruolo che gli compete, come era una volta :a Cesare quello che e´di Cesare!!!  Lo stesso Presidente della Corte dei Conti, recentemente, ha chiaramente messo in guardia che i tagli sconsiderati potrebbero avere effetti ancora piu´negativi per la nostra amministrazione pubblica....Molti di noi hanno sempre sperato, pur non condivindendone la fede politica, che con l´avvento di un politico del livello del Ministro Fini il Ministero avrebbe ripreso il giusto cammino......., vedremo!!!!   

Mi auspico sinceramente che i rappresentanti del CGIE , in occasione della prossima riunione plenaria, sapranno affrontare con serieta´e determinazione i problemi di cui sopra che non potranno essere piu´procrastinati, al di sopra di qualsiasi interesse.....

Con fraterni saluti                                           Alberto Di Grisostomo




 
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