(italia Estera) -
ROMA - La Procura di Roma riaprirà le indagini sul rogo di Primavalle nel quale morirono i fratelli Stefano e Virgilio Mattei, figli dell'allora segretario della locale sezione del' Msi. Gli inquirenti attendono una informativa dagli investigatori dopo l'intervista fatta da Achille Lollo al Corriere della Sera. Il primo atto sarà costituito dalla verifica della attendibilità delle dichiarazioni fatte dall'ex estremista di Potere Operaio. Nell'intervista Achille Lollo, l'ex principale imputato nel vecchio processo, ha dichiarato che a prender parte all'attentato c'erano anche altre tre persone.
"Non siamo stati in tre ad organizzare l'attentato. Eravamo in sei. Ho rispettato un silenzio di oltre trent'anni, oggi non ha più senso. Voglio dire tutta la verità sul rogo e sulla morte dei fratelli Mattei", ha detto Lollo nell'intervista. L'ex militante di Potere Operaio vive da 18 anni in Brasile. Prima latitante per la strage di Primavalle, oggi libero cittadino, dopo la prescrizione della pena. Fu scovato l’anno passato dai membri dell’Associazione .dei Comitati Tricolori nel Mondo in occasione delle elezioni dei Comites (Comitati per gli Italiani all’Estero) dove il Lollo aveva addirittura presentato una lista tutta sua per le elezioni stesse. Ma le pressioni politiche furono tante che addirittura il ministro degli interni Beppe Pisanu lo privò del diritto di voto.
"Il boomerang della prescrizione sta portando materialmente a percorrere la strada della verità per scoprire i veri mandanti della strage di Primavalle. Forse qualcuno di loro ora riveste incarichi all' intero delle istituzioni e probabilmente non dorme sonni tranquilli". Lo ha detto il legale della famiglia Mattei, l'avvocato Luciano Randazzo, che in mattinata ha avuto un colloquio con il pm Maria Monteleone, secondo il quale le dichiarazioni di Achille Lollo al Corriere della Sera dimostrano che "coloro i quali, a suo tempo, aiutarono la sua fuga e la sua latitanza lo hanno abilmente scaricato."
«La riapertura delle indagini da parte della Procura di Roma onora la memoria dei miei figli, uccisi senza motivo per l'odio viscerale che caratterizzava quei tempi». Queste le prime parole di Anna Maria Mattei, che commenta così l'acquisizione agli atti, da parte del pubblico ministero Maria Monteleone, dell'intervista ad Achille Lollo apparsa oggi sul 'Corriere della Serà.
Nell'intervista l'ex di 'potere operaiò rivela la partecipazione di altre tre persone al rogo che costò la vita, ormai nel 1973, a Stefano e Virgilio Mattei, e per il quale Achille Lollo e gli altri due complici, Marino Clavo e Manlio Grillo, furono condannati a 18 anni per omicidio colposo e incendio doloso, condanna recentemente caduta in prescrizione.
«Sicuramente verranno individuati i mandanti —continua Anna Mattei— che in questo momento non dormono sonni tranquilli. Sono 30 anni che non riesco a dormire, né a perdonare». Uno dei fratelli sopravvissuti alla strage, Giampaolo Mattei, afferma che la famiglia non ha nessun sospetto concreto circa i mandanti, ma che attende fiduciosa che la giustizia faccia il suo corso. «Paradossalmente — spiega Giampaolo Mattei — è proprio da interviste come questa a Lollo che ricaviamo qualche informazione in più su quanto accaduto quella notte di 32 anni fa».