MONTREAL – Dopo le battaglie che sono durate anni da parte delle nostre comunità, con raccolte di firme e manifestazioni clamorose, siamo giunti alla svolta decisiva. L’autorizzazione a trasmettere su un canale tutto suo da parte di Rai International è dietro l’angolo.
MONTREAL – Dopo le battaglie che sono durate anni da parte delle nostre comunità, con raccolte di firme e manifestazioni clamorose, siamo giunti alla svolta decisiva. L’autorizzazione a trasmettere su un canale tutto suo da parte di Rai International è dietro l’angolo.La Rogers ha infatti comunicato di aver presentato domanda alla CRTC (L'Ente per le telecomunicazioni canadese) per aggiungere il canale tematico Rai alla lista dei servizi televisivi disponibili in Canada.
In una sua dichiarazione il consigliere del Cgie, Giovanni Rapanà, uno dei fautori della battaglia, ha detto a Montreal:
Dopo la modifica dei regolamenti, annunciata dalla CRTC il 16 dicembre scorso, questa è la prima mossa di un iter che la comunità italiana attendeva da troppo tempo. “Secondo le nostre informazioni ci vorranno complessivamente ancora 60 giorni dopo la pubblicazione della domanda, prima che Rai International possa essere di fatto distribuita sul territorio canadese.
Il CGIE, il Comites, il Comitato degli Amici per Rai International in Canada di Montreal, con le Federazioni, le Associazioni, da sempre in prima fila per la conquista di questo importante diritto della comunità italiana, esprimono piena soddisfazione per la presentazione della nuova domanda che apre, di fatto, l'ultima fase di una istruttoria che si concluderà finalmente con la licenza che permetterà a Rai International di giungere nelle case degli Italo-Canadesi.
Rapanà conclude affermando:Siamo tutti a conoscenza delle condizioni stabilite dai nuovi regolamenti della CRTC, che consentirà ai distributori canadesi di offrire ai loro clienti contemporaneamente Rai International e TLN (Telelatino). Abbiamo ascoltato numerosi connazionali a questo proposito e dobbiamo dire che la stragrande maggioranza è soddisfatta di questo compromesso che chiude felicemente una vicenda che si trascina oramai da troppi anni”.
“Per noi è un compromesso che ha una logica. La storia del Canada fonda le proprie radici su questo tipo di compromessi che, a ben vedere, hanno dato vita ad una società straordinaria, forte e determinata che sa sempre trovare la via giusta per risolvere positivamente questioni che possono naturalmente sorgere, date le sue caratteristiche peculiari di società multiculturale”