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05 feb 2005Iraq, rapita una giornalista italiana È Giuliana Sgrena de "Il Manifesto"

(Italia Estera) BAGHDAD- Giuliana Sgrena, giornalista del quotidiano Il Manifesto, è stata rapita oggi in Iraq. Secondo quanto hanno appreso i giornalisti italiani dall'interprete che stava accompagnando la donna nella moschea sunnita di al Kasti, nella zona dell'università di Bagdad, un gruppo di uomini armati ha fermato la vettura sulla quale Giuliana e l'interprete stavano viaggiando e sotto la minaccia delle armi hanno costretto la giornalista a uscire dalla vettura e a seguirli.

 

La notizia è stata confermata dalla Farnesina. Testimone oculare del rapimento è stata un'altra giornalista italiana, Barbara Schiavulli (Grt) che ha ricevuto, mentre era in albergo una telefonata muta. Dai rumori di sottofondo (spari e voci concitate) ha potuto ricostruire l'accaduto e dare l'allarme. “Giuliana era la mia compagna di stanza. Mi ha chiamato un'ora fa mentre la stavano portando via. Ho cominciato a gridare ma non mi ha risposto. Ho provato a richiamarla e ho parlato col suo traduttore che ora è in mano all'esercito americano che lo sta interrogando”.

 

Secondo la ricostruzione dell'inviata del TG1, Giovanna Botteri, Sgrena aveva appena terminato una serie di interviste a sfollati della città sunnita di Fallujah in una moschea che si trova nel recinto dell'Università di Jadriya. Una volta usciti in macchina dal recinto, hanno visto due auto (una Opel grigia e una Kia) tutte e due con a bordo quattro persone Il commando si è quindi avventato sull'auto della Sgrena e ha cercato di trascinare via la giornalista. Uno dei rapitori ha colpito l'interprete col calcio della pistola e ha cominciato a sparare. Facendo scappare l’autista. La Sgrena è rimasta in auto da sola, uno dei rapitori è salito al posto di guida ed ha portato via l’ostaggio.  

 

In un comunicato apparso su un sito internet islamico, l'organizzazione estremista Jihad islamica ha rivendicato il rapimento della giornalista del 'Manifesto'. Nel testo, di una quindicina di righe, si lancia un ultimatum diretto al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi affinche' ritiri entro 72 ore i militari italiani.In caso contario, conclude il messaggio, 'voi non sarete mai al sicuro'

 

Il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, invita a mettere da parte le divergenze tra le forze politiche sull'Iraq e a lavorare insieme in uno spirito di 'massima collaborazione' per il rilascio di Giuliana Sgrena.

Sul sequestro della giornalista 'non si puo' dubitare della collaborazione delle autorita' irachene e di tutti i paesi europei e arabi che hanno ambasciate operative in Iraq'.

Fini, in una conferenza stampa alla Farnesina, non ha escluso la possibilita' di una missione nell'area 'se si rendera' necessaria'.

 

Massima collaborazione, trasparenza e onesta': sono questi gli elementi che 'devono guidare la nostra azione' per giungere nel 'piu' breve tempo possibile' al rilascio di Giuliana Sgrena. A indicare la linea seguita dal governo italiano e' stato il ministro Gianfranco Fini, sottolineando che in questo momento 'non e' in discussione il giudizio su quello che avviene in Iraq, perche' l'obiettivo e' di sottrarre la nostra connazionale alla barbarie del sequestro',  ‘ma si deve mettere in conto l'ipotesi di una durata non brevissima'. E' quanto ha affermato il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini,  facendo una analogia con il caso dell'inviata francese di 'Liberation' Florence Aubenas. 'Il riferimento alla collega francese e' ben presente nella mente di tutti, e' una vicenda che si trascina da tempo', ha osservato il titolare della Farnesina riaffermando che obiettivo e interesse di tutti e' quello di 'rendere possibile la liberazione della giornalista italiana nel piu' breve tempo possibile sapendo quali possono essere le difficolta'.

 

Poi il titolare della Farnesina ha affermato che 'non vi sono oggi elementi tali per caratterizzare questo sequestro come politico'. 'Non c'e' alcun elemento - ha detto - che va in quella direzione o lo esclude, anche perche' il confine con la criminalita' comune e' molto labile'. Fini, ha poi spiegato che 'nell'area in cui e' avvenuto il sequestro c'e' una forte concentrazione di elementi sunniti, per cui e' altamente probabile che sia riconducibile a quella componente etnica'.

 

 

Fassino: 'Pronti a collaborare con il governo'. Bertinotti: 'Poitica e diplomazia si mobilitino'. Fini ordina il rientro dell'ambasciatore a Baghdad

 

 'Ormai la macchina delle trattative e' gia' stata avviata. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a proposito del rapimento in Iraq della giornalista de 'Il Manifesto' e annunciando che a breve si terra' una riunione a Palazzo Chigi insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e ai ministri degli Esteri, Gianfranco Fini; dell'Interno, Giuseppe Pisanu; della Difesa, Antonio Martino. 'Speriamo -ha detto ancora il premier- che sia un sequestro in un ambito politico in modo che ci sia la possibilita' di arrivare presto ad una soluzione del caso'.

 

I Ds 'sono pronti a collaborare con il governo al fine di ottenere i migliori risultati nel piu' breve tempo possibile per la liberazione di Giuliana Sgrena', ha detto intanto il segretario dei Ds Piero Fassino, che si e' intrattenuto a colloquio con il direttore de 'Il Manifesto' Valentino Parlato.

 

'Ancora ore di angoscia provocate dalla guerra. Dispiegare un impegno assoluto per liberare Giuliana Sgrena e' il compito della Repubblica, del governo, dei movimenti e delle forze politiche', afferma, in una nota, il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti. 'Per aprire la strada alla trattativa con i sequestratori, per liberare la giornalista del Manifesto, si levi un appello di tutto il Paese perche’ sia liberata Giuliana, una donna, una giornalista indipendente, un'amica della pace e del popolo iracheno, avversa alle forze di guerra degli Usa e dell'Alleanza. La politica e la diplomazia -conclude Bertinotti- si mobilitino per salvare la vita di una nostra concittadina dicendo le parole giuste e intraprendendo tutte le strade necessarie'.

 

Infine il ministro degli Esteri Gianfranco Fini ha dato disposizioni per l'immediato rientro a Baghdad dell'ambasciatore Gianludovico De Martino che si trovava ad una riunione dei capi missione dell'area a Kuwait City. Lo hanno reso noto fonti della Farnesina, precisando che sempre su istruzione del ministro, l'incaricato d'affari a Baghdad si e' gia' attivato per chiedere il massimo impegno ed ogni possibile collaborazione alle autorita' irachene ed americane.      




 
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