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04 dic 2004 CGIE – ILLECITI ELETTORALI IN BRASILE ++di Luigi Barindelli++

Calunnie pesantissime contro candidati, senza il coraggio civico di firmare con il proprio nome, ma usandone uno falso. Questo è il metodo abietto con cui ha pensato opportuno di promuoversi ed eleggersi in Brasile uno degli attuali Consiglieri del CGIE. Il sistema usato è quello della posta inviata attraverso il canale elettronico e-mail di una società dei telefoni. Il nome di chi usa un servizio pubblico è coperto da una legittima forma di privacy su cui può intervenire solo il giudice locale competente, valutata la gravità dei fatti e su denuncia di chi è stato oggetto di calunnia.

C’è poi una ciliegina sulla fetta di torta da presentare agli elettori, assieme ad un omaggio floreale alle signore. Usare il nome dell’autore, prima del processo elettorale, è pericoloso perché, dato il peso delle calunnie, non suona bene per chi si sottoscrive. Lo è ancora di più, dopo il processo elettorale, perché gli interessati possono portare l’autore delle calunnie in tribunale.

Si prende, quindi, il nome di una persona ben nota nella comunità, che non concorre, si toglie una doppia dal cognome ben italiano, si manipola il nome brasiliano solo nella parte finale, lasciandone intatta la parte essenziale; infine si inventa un secondo nome che è quasi sempre presente in Brasile.

Se poi il soggetto di cui si prende nome e cognome manipolato ha un suo e-mail diverso da quello che l’autore usa, prima che si possa verificarlo, le elezioni sono già passate.

Sembra l’opera perfetta di un moderno Macchiavelli, che sa fare l’uso più opportuno e spregiudicato delle leggi, restando sempre in bilico sulla lama del rasoio.

I messaggi vengono divulgati ben vicino alle elezioni, pochi giorni prima. Non possono girare nell’ambito di un pubblico ampio, ma solo nel gruppo ristretto degli elettori. I soggetti oggetto di calunnia chiaramente non devono sapere niente.

Così si compie la nuova “OPERA AI TROPICI”.

Barindelli, che è uno dei calunniati, segnala, 8 giorni dopo, l’irregolarità di svolgimento del processo elettorale al Ministero competente ed al Segretario Generale del CGIE.

Denuncia con altri il caso al tribunale locale.

Il magistrato inquirente procede e dopo 4 lunghi mesi la Brasil Telecom informa sul nome del cliente, sul terminale utilizzato e sull’indirizzo da cui è partito l’e-mail.

Quali sono le azioni a partire da adesso.

Considerando che ci sono almeno quattro persone che sono state oggetto di calunnia, esprimo personalmente la mia posizione.

Il processo elettorale in Brasile è stato viziato da un illecito da parte di un candidato, usando la calunnia anonima verso altri a proprio favore.

Se ne può chiedere l’annullamento tramite il TAR.

Si fa analoga richiesta al Consiglio Generale a partire dalla Presidenza e dal Segretario Generale.

Si chiede, in seconda istanza, la cancellazione dalla carica di Consigliere di chi si è eletto in forma fraudolenta, colla sostituzione del primo dei non eletti.

Chiedere che, con un atto civico, chi si è eletto in questo modo si dimetta, è probabilmente una mera illusione. Gli servirebbe forse per salvare la faccia, ma bisogna avere il coraggio etico delle proprie azioni.

In Brasile si presenterà presso il tribunale una denuncia per calunnia, fatto che non riguarda più il processo elettorale regolato da legge italiana.

La norma per le elezioni del CGIE e quella italiana più generale, offrono solo un po’ di spazio al CGIE ed al Ministro. La riprovazione e la censura morale servirebbero molto poco.

Se dal TAR il risultato fosse negativo, si innescherebbe automaticamente un precedente di illecito cui tanti potrebbero accedere.

Per questo al Parlamento, nelle sue varie componenti ed al Governo, si pone un problema urgente.

Senza provvedimenti rigidi nel processo elettorale ben più importante delle elezioni per il Parlamento Italiano in tutti i paesi del mondo, gli illeciti di questo tipo si moltiplicherebbero, annullando la regolarità di un processo elettorale che riveste un peso ben superiore.

Si chiederà pertanto al Parlamento di rivedere, a partire da questo caso, tutta la norma, di predisporre le possibili sanzioni conseguenti agli illeciti, di definire tempi tempestivi perché non si può essere condizionati da tempi legati ai sistemi giudiziari di altri paesi.

Il Parlamento ed il Governo possono pure esprimersi sul caso in questione con eventuali provvedimenti che sono allo stato attuale da identificare.

Infine scopriamo l’arcano.

Walter Antonio Petruzziello, è il nome comunicato da Brasil Telecom S.A. al giudice Pedro Luis Sanson Corat in data 27/10/04 e dallo stesso comunicato il 17/11/2004 a seguito di denuncia di Adriano Bonaspetti e Luigi Barindelli.

Da parte di chi usa la calunnia il primo sistema di autodifesa sarà quello di dichiarare: “È TUTTO FALSO”

Uso la parola “dichiarare” non quella di “scrivere e sottoscrivere” colla propria firma perché sottoscrivere che è falso quanto scritto dal giudice produce effetti più pesanti.

Luigi Barindelli



 
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