(Italia Estera) Neuchâtel - Nuova protesta contro la soppressione della cattedra di italiano, greco e microbiologia all’Universita di Neuchâtel.
Senza lasciarsi scoraggiare dal freddo e dalla pioggia, quasi un migliaio di persone hanno manifestato martedi mattina 18 gennaio 2005.
Indetta dalla FEN (Federazione degli studenti neocastellani), hanno gridato la loro collera di fronte alla decisione del rettore, quella di privare l’Università dell'insegnamento delle 3 discipline, giudicato troppo care per il budget a disposizione.
Lo slogan che gli studenti ironicamente hanno scritto “Il sapere costa caro? Provate l’ignoranza”
Se la maggior parte dei manifestanti erano gli studenti all’interno dell’Università, numerose persone dall’esterno hanno dato il loro sostegno per le 3 cattedre minacciate.
Il corteo si é incamminato con determinazione in direzione del castello, ma prima, si sono soffermati davanti alla casa del rettorato.
Il rettore si é presentato davanti al cortile per accogliere gli studenti.
Impassibile malgrado le parole poco piacevoli degi studenti, il rettore si é rifiutato di rispondere alle domande dei manifestanti facendo soltanto un sorriso di sarcasmo, bloccando il passaggio dei portatori di petizioni che cercavano di entrare “Non é pubblico” si sono sentiti rispondere, gli studenti arrabbiati hanno gridato ”lasciamo il palazzo privato di Strohmeier e incamminiamoci tutti al castello”
Sono state consegnate 7000 firme per il greco 4000 per l’italiano,e 450 per la microbiologia,le petizioni sono state consegnate alla cancelleria di Stato.
Le ultime informazioni,
malgrado le grida e il sostegno popolare, l’italiano e il greco dovranno essere soppressi, Questo é stata la decisione del Consiglio dell’Università approvando il piano stabilito dal rettorato.
Per il momento sarà il Consiglio di Stato a fare il passo e dovrà presentare altri obiettivi verso febbraio o marzo comunque la decisione finale per l’Università sarà data dal Grande Consiglio.
Speriamo che altre autorità sia italiane che locali e ticinesi si facciano sentire, e sopratutto i partiti politici,non abbandonino gli studenti, anzi dobbiamo cercare il modo per lottare fino all’ultimo, ricordando che anche gli studenti e le persone che li hanno sostenuti sono degli elettori, e a quanto pare presto ci saranno le votazioni. Allora ci pensino bene prima di prendere delle decisioni affrettate.