Mantovano (sottosegretario Interni): oggi in Italia 2,5 mln. di immigrati regolari che diventeranno presto c.a. 3 mln. con i ricongiungimenti familiari. Ora gli enti territoriali ci aiutino a realizzare integrazione sociale.
Fitto (Governatore Puglia): Costruire un Mediterraneo democratico è interesse dell’Italia, del Mezzogiorno e della Ue. Rispetto Vendola e il suo dirsi orgogliosamente comunista, ma per questo la mia lista civica raccoglierà consensi dai moderati di centro e dai delusi di centro sinistra
Lo Deserto (direttore centro accoglienza San Foca): Combattiamo il rischio di diventare burocrati dell’espulsione. L’immigrazione grande problema femminile: oltre 47% immigrazione mondiale è donna.
(Italia Estera) - Secondo Mantovano “la legge Bossi-Fini ha prodotto alcuni significativi miglioramenti”, con “l’uscita dall’emergenza immigrazione”. “Gli sbarchi che ancora oggi abbiamo, soprattutto in Sicilia, sono cosa ben diversa dai gommoni che attraversavano il canale d’Otranto o dalle carrette del mare che portavano migliaia di disperati sulle coste calabresi”. Certo, ancora rimane molto da fare, ha aggiunto,”ma oggi siamo entrati nella seconda fase: dall’immigrazione siamo passati all’integrazione”.
“Sotto questo aspetto nel lavoro che ancora è da fare molto dipenderà anche dagli enti territoriali” ha spiegato l’esponente di An, “è nel territorio infatti, dove si realizza la convivenza, che si debbono insegnare il rispetto, insegnare la lingua italiana (e non solo quella araba, come invece da più parti si va facendo), creando i presupposti per l’inserimento dei figli degli immigrati nelle nostre scuole senza fare dei ghetti a loro riservati”. “L’obiettivo, ha concluso, è quello di costruire una società che non abbia paura degli immigrati”.
Il Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, ha affermato di considerare l’immigrazione, e in particolare quella nell’area mediterranea, una “questione decisiva per il nuovo sviluppo anche dell’intera Ue: nel 2111 infatti partirà l’area di libero scambio nel Mediterraneo”. “In questa prospettiva, ha continuato Fitto, sono stati già avviati dei programmi comunitari, e non solo comunitari, per realizzare una coesione che non sia più solo un fatto economico, ma di integrazione sociale a livello transterritoriale, per la crescita democratica di tutti i Paesi che affacciano sul bacino mediterraneo. Costruire un Mediterraneo democratico è interesse dell’Italia, del Mezzogiorno e della Ue”.
Dialogando con i giornalisti a margine del convegno, Raffaele Fitto ha spiegato le ragioni della lista civica in Puglia: “Ho sempre affermato che le liste nascevano da esigenze specifiche di carattere regionale, e se Formigoni ha trovato un’intesa con la Cdl per ritirare questa lista, a me non può che fare piacere il fatto che si sia ritrovata una unità. Ma in Puglia non c’è mai stato un contrasto: io ho posto l’esigenza di un progetto politico che allargasse i confini della coalizione della Cdl, per me non era fondamentale il mio nome all’interno del simbolo, la priorità è del progetto politico”.
“Il grande dibattito e la grande preoccupazione espresse dalla sinistra sulla lista civica, mi danno la certezza che questa sia una scelta buona: se la lista che sto predisponendo non li preoccupasse non immaginerei tutte queste critiche”.
Sull’esito delle primarie della sinistra, il Governatore della Puglia ha detto: “Rispetto assolutamente Vendola e il suo dirsi orgogliosamente di sinistra e comunista, ma proprio per questo la mia lista civica ha ancor di più la funzione di raccogliere consensi sia dai moderati di centro che dai delusi di centro sinistra i quali oggi, obiettivamente, hanno difficoltà ad esprimere un consenso verso il mio avversario”.
Don Cesare Lo Deserto, direttore del centro di accoglienza di San Foca Melendugno ha rivolto un appello ai Paesi ricchi a non sfruttare l’immigrazione per i propri interessi economici.
“Bisogna sostenere gli immigrati e dialogare con i politici”, ha detto, aggiungendo che oggi l’immigrazione è sempre più un problema al femminile: “Oltre il 47% dell’immigrazione mondiale è femminile”.
Don Cesare considera quello delle badanti un problema delicato, soprattutto con riferimento ai Paesi dell’Est: “dobbiamo pensare che ad ogni badante che noi teniamo in famiglia, magari come clandestina, corrisponde altrove una famiglia senza una mamma: stiamo cioè impoverendo questo istituto fondamentale della famiglia. E questi sono prezzi che non potremo evitare di pagare cari, magari fra 15 anni” ha concluso.