(Italia Estera) ROMA - E' perentorio il 'no' della Cei a possibili modifiche della legge che regola la fecondazione medicalmente assistita: La legge sulla fecondazione non va cambiata.. Ad affermarlo e' il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Camillo Ruini, nel corso della sua prolusione in occasione della riunione del Consiglio Episcopale Permanente in corso a Bari.
Non cambia il giudizio sulla legge sulla procreazione assistita che 'sotto diversi e importanti profili non corrisponde all'insegnamento etico della Chiesa, ma ha comunque il merito di salvaguardare alcuni principi e criteri essenziali', pero' 'non possiamo per parte nostra essere favorevoli a ipotesi di modifiche della legge fatte con l'intento di evitare i referendum'. 'Esse -e' dell'avviso il cardinale- non sarebbero infatti in alcun modo 'migliorative', ma al contrario dovrebbero forzatamente abdicare proprio a quei principi e criteri essenziali'. 'Il confronto referendario -conclude Ruini- sebbene da noi non desiderato puo' contenere infatti un'opportunita' per rendere il popolo italiano piu' consapevole dei reali problemi e valori in gioco'. 'Quanto alle modalita' attraverso le quali esprimere piu' efficacemente il rifiuto del peggioramento della legge -conclude- sembra giusto avvalersi di tutte le possibilita' previste in questo ambito dal legislatore'.
Il cardinal Ruini interviene anche su altri temi caldi internazionali. In primo piano Iraq e Medio Oriente. Nonostante le condizioni di 'massima difficolta' in cui si svolgeranno, visto il 'terribile crescendo di stragi e attentati', per Ruini le elezioni in Iraq 'continuano ad apparire una strada senza alternative: il precedente delle elezioni svoltesi in Afghanistan in ottobre autorizza qualche speranza, anche se sono grandi le differenze tra i due Paesi'.
'Piu' solide ragioni di speranza' arrivano dalla Terra Santa. Anche se, avverte Ruini, 'le delusioni patite in piu' di mezzo secolo ci obbligano ad essere particolarmente prudenti'. La vittoria di Abu Mazen ha aperto 'una nuova situazione' davanti alla quale 'e' piu' che mai importante un impegno internazionale davvero concorde e convergente per rilanciare e condurre finalmente a risultati concreti il processo di pacificazione, ma e' anzitutto essenziale porre fine agli attentati terroristici'.