15 gen 2005 | ESTERI/ Il Ministro Fini al Cairo, al termine di un colloquio con il presidente egiziano Mubarak: Dopo l'elezione di Abu Mazen a presidente palestinese |
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(Italia Estera) - IL CAIRO - Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, è giunto al Cairo, prima tappa del viaggio che da oggi a giovedi' lo portera' anche ad Amman, Damasco e Beirut. «Non è casuale che io sia qui il 10 gennaio», sottolinea Fini, appena sbarcato al Cairo, dove questa mattina ha incontrato il presidente Hosni Mubarak e il collega Ahmed Abul Gheit. Dall'Egitto il titolare della Farnesina passerà in Giordania, dove sarà ricevuto dal Re Abdullah II e dal vice premier Muahser. E dopo “i due Paesi che da tempo dimostrano di contribuire a un clima più sereno tra mondo arabo e Israele”, sarà la volta di Siria e Libano, “più parte della soluzione che del problema”. Ma proprio nelle capitali dove il quadro negoziale si complica, Fini conta di far valere “il rapporto speciale che ci consente di dialogare con tutti i soggetti della regione”."A ulteriore conferma dell'impegno e dell'interesse italiano per la soluzione dell'annoso conflitto arabo-israeliano e, più in generale, di un nostro rinnovato ruolo diplomatico in Medio Oriente".
Il Ministro degli esteri italiano, al termine di un colloquio di un'ora e mezzo con il presidente egiziano Hosni Mubarak. ha dichiarato che dopo l'elezione di Abu Mazen a presidente palestinese, "non c'e' tempo da perdere". "E' una corsa contro il tempo" per arrivare alla pace in Medio Oriente. Gianfranco Fini ha rilevato che l'insediamento di una leadership dell'Anp "forte del consenso popolare toglie ogni alibi alla comunita' internazionale", cui spetta il compito di sostenerlo economicamente e sul piano della sicurezza. "I palestinesi devono avere la prova che l'intifada non e' l'avvenire migliore", ha affermato il capo della Farnesina.
Fini ha definito "centrale, importante e strategico" il ruolo dell'Egitto per favorire la ripresa del processo di pace ed ha sottolineato la necessita' di un pieno appoggio internazionale ad Abu Mazen e al governo israeliano che "per ragioni diverse sono entrambi minacciati all'interno nella loro volonta' di pace". –
Ad Abu Mazen, oltre ai migliori auguri – aggiunge Fini - va il plauso per aver “suscitato nel suo popolo la speranza della pace come garanzia di miglioramento delle condizioni di vita”. È un dato fondamentale, che la Comunità internazionale non dove a sua volta perdere di vista, dichiara Fini. Perché “se sosterrà per davvero, anche con aiuti economici, la nuova leadership palestinese” riuscirà a spezzare “quell'intreccio tra condizione di vita estremamente disagiata del popolo palestinese e richiamo alla lotta contro Israele. Un intreccio a volte molto stretto”.
È il concetto alla base del piano Marshall per la Palestina, conclude il vice-premier. “Lasciatemelo dire: l'intuizione del presidente Berlusconi, quando senza essere capito dai più parlò di piano Marshall per la Palestina, sta diventando una realtà di cui si discute nelle Cancellerie”.Fini ha poi annunciato che a breve ci sara' una visita del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in Egitto.
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