14 gen 2005 | Unione Europea MAREMOTO L'Italia si ferma per tre minuti e prega |
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(Italia Estera) ROMA - Tre minuti di silenzio. Tre minuti in cui tutto il Paese si è fermato per commemorare le migliaia di vittime del maremoto che il 26 dicembre scorso ha sconvolto il sud-est asiatico. Bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici. Istituzioni, trasporti e media, insieme ai cittadini, stamattina a mezzogiorno in punto si sono raccolti in segno di cordoglio e solidarietà con le popolazioni coinvolte nell'immane tragedia, aderendo così alla Giornata di lutto europea indetta ieri in tutti i Paesi dell'Ue.
Tanti i modi per ricordare ma anche rivolgere una preghiera: dai tocchi della campana in Campidoglio a Roma, al suono della sirena nel porto di Genova, all'Eterno riposo recitato nel duomo di Milano ma anche a Palazzo Chigi, sino al silenzio osservato in stazioni, aeroporti e supermercati.
Alle popolazioni asiatiche e alle famiglie delle vittime e dei dispersi di tutto il mondo è andato anche un nuovo e commosso pensiero del Papa, che ha invitato i fedeli ad unirsi a lui nella preghiera, e degli italiani, primo tra tutti il presidente della Repubblica.
"È un lutto - ha detto Ciampi - che va al di là dell'Europa e investe tutti e cinque i Continenti". All'iniziativa hanno aderito anche le Ferrovie dello Stato che con annunci sui treni e nelle stazioni hanno invitato ad osservare i tre minuti di silenzio. Stessa scelta per alcuni organi di informazione che alle 12.00 per tre minuti hanno interrotto le trasmissioni, e le principali radio private, che si sono fermate per un minuto.
A fermarsi è stato anche il mondo dello sport, con allenamenti ritardati e conferenze stampa interrotte, mentre ancora oggi sui campi di calcio il campionato riprenderà con un minuto di silenzio.
Sono stati tanti, dunque, i modi in cui ieri mattina si è scelto di ricordare la tragedia di Santo Stefano e le gravi difficoltà in cui ora versano migliaia di persone, tra chi ha perso tutto e quanti devono fare i conti con il rischio epidemie. Alle 12.00, per tre minuti si sono fermati gli uffici, le attività istituzionali e di tutti i consigli regionali.
In segno di lutto sono state esposte a mezz'asta le bandiere italiana ed europea (ma anche quella padana nella sede della Lega Nord a Milano) sugli edifici pubblici: da Palazzo Chigi - dove c'è stata una breve cerimonia alla presenza del sottosegretario Gianni Letta - alle sedi delle Regioni, dell'Anci e degli oltre ottocentomila comuni italiani - dove non sono mancate le cerimonie - nonché dei partiti.
Molte le iniziative nelle varie città. Nel porto di Genova, il suono della sirena di una nave ha dato inizio ai tre minuti di raccoglimento mentre una preghiera è stata recitata anche nel palazzo della Regione Liguria. In Veneto (dove anche i siti Internet ufficiali sono stati listati a lutto) insieme alle vittime del maremoto, a Longarone sono stati ricordati i duemila morti del Vajont del 1963. Il sito del comune di Venezia ha esposto la scritta AVenezia con l'Europa si raccoglie in un comune silenzio nel ricordo delle vittime del sud-est asiatico@.
A Chioggia, nel veneziano, le campane di tutte le chiese hanno riempito i tre minuti di silenzio. A Roma sono stati i cinque rintocchi della Patarina, la campana storica della torre del Campidoglio, ad accompagnare i minuti di raccoglimento, così come era accaduto in memoria dei caduti di Nassiriya, mentre la gente che gremiva la piazza si è unita al cordoglio.
A Milano, un centinaio di persone hanno trascorso i tre minuti di silenzio nel Duomo recitando alla fine la preghiera dell'Eterno riposo e tanti bambini hanno acceso una candela in memoria delle vittime.
L'Eterno riposo è stato recitato per tre volte anche dai dipendenti di Palazzo Chigi su invito del sottosegretario Letta. Anche all'aeroporto di Roma Fiumicino è stata totale la partecipazione e per quei minuti sono state bloccate le varie attività, dai check-in ai decolli. Attività interrotte pure all'aeroporto di Palermo. A Cosenza è stato invece rinviato il concerto alla Città dei Ragazzi.
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