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14 gen 2005CGIE/ L’ Assemblea Plenaria anticipata al 28 febbraio – Il 13 e 14 gennaio la riunione a Roma della quarta commissione Cultura per il confronto sulla riforma della legge 153

(Italia Estera) ROMA Il ministro plenipotenziario Torquato Cardilli (nella foto) ed Il Segretario Generale Franco Narducci hanno deciso di anticipare l’Assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero al 28 febbraio prossimo. Le considerazioni sono diverse. A cominciare dalle elezioni regionali che sono state già fissate per il 4 aprile ed il secondo turno per i ballottaggi il 18 aprile e che saranno precedute da una campagna elettorale.

Poi ci sono in programma i Referendum. La Corte di Cassazione ha già fatto sapere che le firme raccolte sono valide e quindi si aspetta entro il 10 febbraio il parere su quali referendum verranno ammessi. I Referendum dovranno svolgersi tra il 15 aprile ed il 15 giugno. Naturalmente tutti i consiglieri saranno politicamente impegnati nelle loro realtà locali .
Quindi è una decisione molto oculata quella di anticipare l’Assemblea plenaria.

Il 13 e 14 gennaio in programma a Roma la riunione straordinaria della quarta commissione Cultura per il confronto con il Ministero degli Esteri sul testo della riforma della legge 153.

Padre Graziano Tassello, autorevole Presidente della Commissione Tematica per la Cultura, in merito alla Riforma della Legge 153 affermò in presenza del Ministro Fini nel corso dell’ultima Plenaria, che “da troppo tempo naviga nelle acque perigliose del Parlamento”. Tassello mise a confronto la bozza di riforma elaborata dal MAE che giudica “centralista” con la bozza scaturita dalla riunione della Commissione Cultura a Parigi.

Quest’ultima presenta diversi punti di originalità rispetto a quella ministeriale: l’insegnamento dell’italiano non più rivolto agli oriundi ma a tutti coloro che vogliano accostarvisi, il controllo dello standard di qualità sull’offerta dei corsi, il fatto che sia uno strumento legislativo aperto, una legge quadro, la possibilità di passaggio per l’italiano da “lingua etnica” a “seconda lingua straniera” e infine l’equilibrio tra opzione pubblica e privata nella gestione dei corsi.

Un punto assente nel documento MAE sul quale si soffermarono in quella occasione nei loro interventi anche i Consiglieri Conte, il capo dell’Ufficio II del Mae Perico e il consigliere Lombardi. Quest’ultimo dichiarò, a proposito della privatizzazione dell’offerta dei corsi, che considera “deludente l’intenzione del MAE di risolvere questa questione in termini di contabilità amministrativa”.

Il Segretario Narducci propose, per sveltire i tempi, di votare la “bozza di Parigi” prodotta dalla Commissione Cultura in modo da sottoporla già per Gennaio alla dirigenza del MAE. L’assemblea approvò il documento all’unanimità, ma non trovò d’accordo il ministro Plenipotenziario Adriano Benedetti e per questo si svolgerà il confronto tra le parte nei prossimi giorni.




 
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