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01 gen 2005QUIRINALE / Il messaggio di fine d’anno del Presidente della Repubblica agli Italiani in Patria ed all’estero

Omaggio alle vittime, italiane e di "paesi lontani"
"Piangiamo i nostri morti, piangiamo migliaia di morti di tante nazioni, lontane nello spazio, vicine nel lutto". Si apre cosi' il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica. Ciampi ha aggiunto che "in ogni parte del mondo l'attesa serena del nuovo anno è stata funestata dall'immane disastro in Asia". Tutto ciò, ha detto, impone una riflessione sul fatto che "il mondo è uno" e che sia "il mondo unito" ad affrontare l'opera di assistenza ai popoli colpiti".
"Di giorno in giorno, di ora in ora - ha proseguito il presidente - il bilancio delle vittime e dei dispersi aumenta oltre ogni previsione. Tante famiglie italiane, e tanti cittadini di quelle terre, che vivono fra di noi, attendono in angoscia notizie".

La crisi in Medio Oriente può produrre catastrofi
"Dalle nostre coste meridionali, affacciate sul Mediterraneo, lo sguardo volge - ha detto Carlo Azeglio Ciampi - ai paesi sulla riva Sud, con alle spalle l'Africa, in attesa, tra disperazione e speranza, del proprio riscatto; al Medio Oriente, i cui conflitti alimentano folli ideologie terroristiche".

"Quest'ultima crisi - ha proseguito - puo' produrre catastrofi imprevedibili attraverso il rischio dell' uso di armi di distruzione di massa". "Questa minaccia rivolta al mondo intero, rischia di condurre all'impiego di quelle armi di distruzione di massa che l'uomo contemporaneo ha inventato e che non e' riuscito ad eliminare.

E' una minaccia di catastrofi che possono superare anche i peggiori disastri naturali, come quello che stiamo vivendo". 'Noi diciamo no ai conflitti fra civilta'. No alla sfida del terrorismo, che nulla puo' giustificare: nel nome di Dio non si uccide. Il terrorismo va combattuto con concorde azione internazionale'.

La competitività rilancia lo sviluppo
Tocca a governo e Parlamento decidere "come intervenire" per fronteggiare adeguatamente i problemi di una "crescita stentata", dice Ciampi ricordando qual è vero obiettivo da cogliere: vincere la sfida di una competizione globale. Perciò il problema principale è quello di usare le risorse per rafforzare il nostro sistema produttivo rispetto a quello dei Paesi concorrenti.

La firma della Carta Ue a Roma l'evento dominante del 2004
Il presidente Ciampi ritiene la firma della Carta Ue a Roma l'evento dominante del 2004 e rappresenta la realizzazione di un sogno. 'E' un segnale di speranza, di pace, che l'Europa, gia' focolaio di guerre mondiali, ha lanciato dal Campidoglio a un mondo travagliato'. Il capo dello Stato invita l'Europa e l'Italia a guardare anche alla condizione di popoli sfortunati: 'il nostro benessere ci impone la solidarieta'.

La dialettica é essenziale alla democrazia
"La dialettica e i confronti sono essenziali alla democrazia. Ma la ricerca di convergenze e di soluzioni concordate - ha aggiunto - è utile a tutti, è necessaria, specie quando si tratta delle regole fondamentali che guidano la nostra vita democratica". ricordando l'insegnamento di Giuseppe Mazzini, per il quale 'la Patria e', prima di ogni altra cosa, la coscienza della Patria'. 'La consapevolezza - ha detto Ciampi - di questo comune sentire deve esprimersi anche nel rispetto tra forze politiche diverse.

Gli auguri di Buon anno del presidente
"Vi lascio alle vostre famiglie, alle vostre amicizie. Rinnovo, con tutto il cuore, l'augurio di fine anno. Possa l'anno nuovo portare serenità a tutti voi, alla nostra amata Italia". Con queste parole il presidente della Repubblica ha concluso il suo discorso augurale per il 2005

0re 21 30 del 31 dic 204




 
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