- BERNA - Reco a questa assemblea il saluto convinto e la piena solidarietà del mio partito, i Democratici di Sinistra, il più grande partito della sinistra italiana, oggi all’opposizione rispetto al governo di centrodestra guidato da Berlusconi.
Parlo anche a nome di tutte le cittadine e tutti i cittadini dell’Unione Europea che risiedono qui in Svizzera.
Vi ringraziamo per averci offerto l’opportunità di prendere la parola oggi, in questa giornata dedicata ai diritti degli immigrati che si trovano qui sul suolo elvetico.
Come italiani, abbiamo sperimentato tra i primi l’esperienza spesso amara dell’emigrazione, negli anni difficili delle nostre prime e seconde generazioni, anni in cui la discriminazione, come riferiscono testimonianze scritte e filmati (vedi il film documentario ‘Siamo italiani’ di Alexander Seiler), era assai più rigida di oggi. E quella nostra esperienza di solitudine, di lacerazione familiare, di precariato lavorativo e sociale ci rende oggi particolarmente sensibili nei confronti della condizione in cui versano i nuovi immigrati, quella fascia più debole proveniente dai paesi esterni all’Unione Europea.
E in questo contesto dobbiamo attivarci perché venga modificato il nuovo disegno di legge sugli stranieri, caratterizzato da una impronta fortemente restrittiva nei loro confronti, in netto contrasto con la Carta dei Diritti dell’Uomo. Dobbiamo e vogliamo impegnarci insieme, donne e uomini, svizzeri e italiani, europei ed extraeuropei, perché una legge iniqua e arretrata, punitiva nei confronti di tante migliaia di lavoratori, non venga approvata e a tale scopo facciamo appello a tutte le forze democratiche presenti in Svizzera – partiti sindacati associazioni e singoli cittadini – affinché si mobilitino ed esprimano il loro forte dissenso.
Per quanto ci riguarda, noi democratici di sinistra – forti della nostra lunga tradizione – diamo e continueremo a dare tutto il nostro contributo di solidarietà e di partecipazione, fornendo informazioni e promuovendo iniziative adeguate a favore di un cambiamento in positivo della condizione sociale di tutti gli immigrati, ed in particolare di quelli meno tutelati.
In una società così prospera ed avanzata come quella svizzera infatti – con un livello di vita tra i piu` elevati della terra – è semplicemente inaccettabile che sopravvivano e vengano perpetuate discriminazioni tanto anacronistiche e meschine.
Colgo infine questa occasione per formulare un augurio di pace per il prossimo futuro, nella ferma convinzione che occorra fare tutto il possibile per risolvere ogni genere di conflitti attraverso il dialogo e il costruttivo confronto delle idee, anziché ricorrere pericolosamente alla forza annientatrice delle armi. Es lebe die Solidarität! Es lebe der Frieden!