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13 dic 2002Presenza e iniziativa de l’Ulivo tra gli Italiani all’Estero

ROMA - Giovedì 12 dicembre, presso il Centro Congressi Cavour a Roma, si è tenuto un incontro su “Presenza e iniziativa de l’Ulivo tra gli Italiani all’Estero”.
Sono intervenuti il Segretario dei DS Piero Fassino e l’On. Dario Franceschini della Margherita, il Sen. Franco Danieli e l’On. Gianni Pittella, responsabili per gli Italiani all’Estero della Margherita e dei DS e i Sen. Luigi Marino e Giovanni Crema, in rappresentanza di tutte le forze che compongono l’Ulivo. Erano presenti anche una delegazione de L’Italia dei Valori e dirigenti di associazioni sindacali e di patronato, con l’obiettivo di costruire insieme una coalizione aperta e capace di dare grande attenzione ai protagonisti sociali, culturali e imprenditoriali della vita e delle comunità d’origine italiana.
Hanno inoltre arricchito e valorizzare il dibattito, gli interventi di numerosi componenti del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).
Molto proficuo alla discussione è stato l’apporto di Franco Narducci, Segretario generale del CGIE, quello di Elio Carozza, Segretario dell’Unione dei DS in Europa, di Andrea Amaro, dell’ufficio esteri della CGIL, oltre che quello di altri consiglieri del CGIE, come Silvana Mangione di New York, Gino Bucchino del Canada e Gianni Farina della Francia.
I lavori sono stati aperti dall’on. Franco Danieli, che ha moderato gli interventi e sottolineato come alle parole del Ministro per gli Italiani nel Mondo non seguano azioni concrete, riferendosi soprattutto alla questione dell’integrazione delle pensioni minime all’estero.
L’On. Gianni Pittella, ha posto l’accento sulle capacità de l’Ulivo di produrre un messaggio forte e unificante che parta dalla lettura dei cambiamenti avvenuti e che collochi dentro il nuovo contesto una politica credibile per i diritti di cittadinanza, che valga sia per i nostri connazionali che per tutto il popolo dei migranti, ribadendo come la sfida dell’italianità e degli italiani all’estero stia nel futuro e non nel passato. Per questi motivi, l’Ulivo dovrà essere il motore dell’integrazione e il cemento del mondo multiculturale.
Franco Narducci ha ribadito con forza come la storia degli italiani all’estero non sia affatto una storia di destra, come altri vorrebbero far credere, ma sia una storia di centrosinistra, fatta da associazionismo, sindacati, patronati, associazioni di volontariato ecc.. Cosa che - secondo Narducci - trova conferma nel fatto che la maggioranza all’interno del CGIE sia una maggioranza di centrosinistra.
L’On. Piero Fassino, ha denunciato l’assoluta mancanza, da parte della maggioranza e del Governo, di un progetto per gli italiani all’estero e per l’emigrazione, evidenziando come la stessa nomina a Ministro per gli Italiani nel Mondo di Mirko Tremaglia (figura sicuramente rappresentativa e di spicco in questo campo), rappresenti un’operazione di facciata per coprire un grande vuoto politico e progettuale. Ha quindi sostenuto la necessità di far emergere questa contraddizione e questa carenza, accompagnandola all’esigenza di far diventare l’Ulivo all’estero un laboratorio stabile e non la semplice somma dei partiti che dura l’arco di una campagna elettorale, evitando in ogni modo di esportare i difetti della politica italiana quali la frammentazione, in ambienti da sempre abituati a confronti bipolari.
L’On. Franceschini si è detto d’accordo con Fassino, sottolineando come all’estero si possa fare un passaggio in più sulla strutturazione de l’Ulivo rispetto a quanto avviene in Italia, aggiungendo che occorrerà andare più spesso all’estero indossando sempre la giacca de l’Ulivo anziché quella dei partiti.
L’incontro si è concluso, tra le altre cose, con l’impegno di organizzare una giornata in cui, tutti i leader e i parlamentari de l’Ulivo che lo vorranno, andranno contemporaneamente in un luogo del mondo per presenziare alla costituzione dei circoli de l’Ulivo all’estero.








 
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