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13 mar 2001Un convegno in Francia su “l’italiano, lingua di lavoro”

- CHAMBERY - L’Italiano, lingua di lavoro, questo è il tema di un Convegno organizzato congiuntamente dal Comites e dal Consolato di Chambery (Francia), e che ha visto riuniti nella capitale storica della Savoia vari esponenti della collettività italiana, del mondo politico, culturale e dell’imprenditoria transalpina. Scopo del convegno, lanciare un segnale in direzione dei francesi, ma soprattutto dei numerosissimi italiani residenti nella circoscrizione, perché facciano imparare la lingua e la cultura italiana ai loro figli.L’insegnamento dell’italiano nel sistema scolastico francese è infatti in diminuzione e non è raro vedere gli italiani trascurare la lingua madre e scegliere per i loro figli l’insegnamento di altre lingue, in particolare dello spagnolo.Il convegno tendeva a convincere i partecipanti soprattutto dell’utilità della conoscenza della lingua italiana anche nel mondo del lavoro.
Nelle nostre regioni vicine all’Italia - ha sottolineato Graziano Del Treppo, Presidente del Comites - l’italiano non deve essere percepito solo come la lingua di Dante e di Petrarca o, per i francesi, la lingua delle vacanze, ma la conoscenza della nostra lingua può essere utilissima anche per il lavoro e l’economia. Non è raro infatti - ha proseguito Del Treppo - trovare sui giornali locali delle offerte di lavoro con l’annotazione ‘lingua italiana auspicata’, ma purtroppo non sempre queste offerte di lavoro trovano risposta, proprio perché manca una buona conoscenza della nostra lingua. Devo innanzitutto dare atto al Consolato d’Italia di Chambery - ha aggiunto il Presidente - dell’efficiente collaborazione nella comune organizzazione della manifestazione. Nel corso dei lavori è stato fatto il punto sulla situazione attuale dell’insegnamento dell’italiano nelle scuole, nelle università e negli enti di formazione. Particolarmente interessante - ha evidenziato Del Treppo - è stato l’intervento della responsabile della Cité des Langues di Chambery, Maria Grazia Bevilacqua Quaglia, che oltre ad aver assicurato il supporto logistico, ha illustrato le nuovissime tecnologie di insegnamento dell’italiano a distanza nell’ambito della formazione degli adulti, in particolare con una spettacolare videoconferenza tra un insegnante e un allievo. Sono state presentate quindi varie testimonianze della Camera di Commercio Italiana di Lione, della Chambre de Commerce de la Savoie, di varie aziende e di liberi professionisti.


 
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